mercoledì 10 agosto 2011

Santa Maria in Aracoeli

Santa Maria in Aracoeli, originariamente Santa Maria in Capitolio. Questa chiesa è sempre stata la più "popolare" delle antiche basiliche, mentre San Pietro e San Giovanni sono le chiese "papali" Santa Maria in aracoeli, per la sua vicinanza col palazzo senatorio, per la scalinata, costruita per volere del comune ed inaugurata da Cola di Rienzo e per i molti aneddoti popolari, appartiene decisamente alla "Gente" di Roma. La prima fondazione risale al VI secolo, nel luogo dove sorgeva il tempio di Giunone Moneta, in seguito intorno alla chiesa sorsero vari edifici ed in seguito un intero quartiere altomedioevale. Tutto il colle fu dato in gestione ai francescani nel 1250. La chiesa ampliata e ristrutturata entrò a far parte di un grande convento di cui oggi rimane ben poco. In aracoeli si tennero le assemblee popolari; Carlo d’Angiò e Cola di Rienzo la utilizzarono per parlare al popolo romano, era il luogo dove venivano scelti, per elezione, i Caporioni di Roma ed, infine, fu il luogo dove trovarono riparo i guelfi nella battaglia contro Arrigo VII. Qui nel 1341 fu laureato poeta Francesco Petrarca; qui si svolse, nel 1571, il trionfo del romano Marcantonio Colonna, comandante della Lega Cattolica contro i Turchi, per festeggiare la vittoria nella Battaglia di Lepanto (e per l'occasione fu costruito il soffitto che ancor oggi possiamo ammirare); qui si svolge ancora, ogni fine d'anno, il Te Deum di ringraziamento del popolo romano al quale, dal XIV secolo al XIX secolo, prese parte ininterrottamente il Pontefice stesso, presiedendolo. Sempre nell'Aracoeli inoltre, veniva celebrato solennemente il precetto natalizio delle Guardie di Palazzo del Papa, la Milizia Urbana e la Guardia Civica scelta prima, la Guardia Palatina d'Onore poi. Quando i Francesi occuparono Roma nel 1797 cacciarono i francescani e la trasformarono in stalla, distruggendo molte decorazioni in stile cosmatesco (rimane solo il pavimento) L'opera di distruzione fu poi compiuta con la costruzione del vittoriano, che comportò l'abbattimento dell'intero quartiere medievale adiacente. Tuttavia la chiesa rimane ricca di decorazioni, affreschi, statue e leggende.
Si narra che Augusto (nel tempio di Giunone) ebbe una visione, vide una donna bellissima con in braccio un bambino che gli disse "Questa è l'ara del figlio di Dio" Dalla leggenda il nome "aracoeli"
La chiesa era ed è famosa anche per il "Santo Bambino", una scultura in legno del bambino Gesù intagliata nel XV secolo con il legno d'olivo proveniente dal Giardino dei Getsemani e ricoperta di preziosissimi ex-voto. Secondo la credenza popolare era dotata di poteri miracolosi ed i fedeli vi si recavano per chiedere la grazia da un male o da una disgrazia. La statua è stata rubata nel febbraio del 1994 e mai più ritrovata. Oggi al suo posto è presente una copia, alla quale non mancano nuovi ex voto.
Nel corso del Seicento i contadini che giungevano in città per commerciare i propri prodotti, usavano sistemarsi per la notte sugli scalini della gradinata, almeno fino a quando, nottetempo, vennero lasciati rotolare dalla cima alcuni barili pieni di massi che investirono i dormienti. Per scongiurare altri episodi del genere fu deciso di chiudere l’accesso alla gradinata con alcuni cancelli che la protessero fino agli ultimi decenni dell’Ottocento. In passato la gradinata fu ritenuta anche una miracolosa “scala santa” in quanto si riteneva che percorrerla in ginocchio aiutasse le zitelle a trovare marito, le madri prive di latte ad allattare i loro figli, ed anche tutti coloro che chiedevano vincite al gioco del Lotto.

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