lunedì 8 agosto 2011
La fontana della Dea Roma al campidoglio
L’intero progetto di Michelangelo per la bella piazza del Campidoglio, fu commissionato da Papa Paolo III, compreso il disegno della pavimentazione che esaltava il monumento di Marco Aurelio, posto al centro della piazza. Tutto proprio come ancora oggi possiamo ammirare, fatta eccezione per la fontana della scala senatoria che non fu prevista dal Buonarroti come fontana, in quanto a quell’epoca (intorno al 1536), sul Campidoglio non c’era acqua corrente, ma come gruppo di statue. Successivamente le autorità romane, dopo aver realizzato il bottino dell’acqua Felice, decisero di far costruire in questo luogo una fontana; venne, a tal fine, bandito stranamente un concorso. Stranamente, perché sappiamo del valido e riconosciuto grande lavoro, in questo campo, che a quell’epoca era quasi esclusivo appannaggio "dell’architetto delle fontane" Jacopo Della Porta. E da supporre quindi, un rifiuto del "fontaniere" che forse non voleva alterare e modificare i progetti del grande Michelangelo per costruire un’opera della quale, tutto sommato, questa piazza non aveva bisogno. In ogni caso, vari artisti risposero al bando; fra tanti venne scelto Matteo Bartolani da Castello, già tristemente noto per essere stato sostituito da Giovanni Fontana nella costruzione dell’acquedotto per portare l’acqua Felice a Roma; e per aver ricostruito nel 1573, su commissione di Gregorio XIII, il ponte di S. Maria, oggi non più esistente in quanto crollò 23 anni dopo la ricostruzione. Nel 1588, e per l’esattezza il 15 gennaio, Matteo Bartolani vinse il concorso con un progetto nel quale apparivano 5 vasche che dovevano ricevere l’acqua che ricadeva da una lupa soprastante con le statue dei fiumi a fianco. Ma come oggi possiamo constatare, anche se questo progetto fece vincere il concorso all’architetto, non venne mai realizzato. In ogni caso i lavori furono ben presto iniziati, dopo varie modifiche a quel disegno, nel 1588 la fontana assunse l’aspetto attuale. Le due statue di colossi che sono ai lati, vennero trasferite qui dal colle Quirinale (tra il 1513 e il 1527); si trovavano nei pressi delle terme di Costantino, vicino ai gruppi dei Dioscuri. All’inizio le statue vennero collocate davanti al palazzo dei Conservatori, ma quando poi si realizzò il piano di Michelangelo per la piazza del Campidoglio, questi due colossi furono posti finalmente sotto la scala del palazzo Senatorionell’odierna posizione. La statua di sinistra che si appoggia alla sfinge rappresenta il Nilo, semi sdraiato e con una cornucopia, simbolo della fertilità (per analogia forse doveva rappresentare l’Eufrate e solo più tardi si diede l’attribuzione al grande fiume egiziano); e quella di destra che si appoggia a una roccia, accanto alla quale si vedono i due piccoli che giocano con la lupa; rappresenta il Tevere. (Inizialmente era il Tigri: solo più tardi alla tigre fu sostituita la lupa). Nella nicchia al centro della composizione Michelangelo previde l'inserimento di una colossale statua di Minerva (oggi nel cortile del museo Capitolino) che venne posizionata nel 1583, ma restò in loco solo per un decennio, poi fu sostituita con l'attuale statua, di più modeste dimensioni, della dea Roma triumphans. La statua della dea Roma, innalzata su ben tre basamenti, ha volto e estremità in marmo bianco, mentre il panneggio è in porfido. La fontana del Campidoglio è detta anche "della scala Senatoria" e "della Pallade rapita.
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